Pressoché ignorato dai turisti stranieri, sottovalutato da quelli italiani: è il Lago di Bolsena, uno dei maggiori del Lazio, a poca distanza da Viterbo ma anche da Roma.

Strategicamente posizionato lungo importanti vie di comunicazione come la Via Cassia, la Via Francigena o la A1, questo quadrante verdeggiante non è interessato dal turismo di massa, ma solo da quello “distratto”. Vale a dire dai viaggiatori di passaggio, che ignorano spesso e volentieri le sue ricchezze, comprese quelle culturali.

Fra manifestazioni di rilievo nazionale, festival e sagre, l’area di Bolsena, per quanto poco densamente popolata, offre al pubblico non solo un paio ma una manciata di strutture museali di assoluto livello, la buona parte delle quali sono a ingresso gratuito, e che pure sono sconosciute ai più: tutte da scoprire.

Il territorio del Lago di Bolsena

Quinto lago in Italia per estensione, sul Lago di Bolsena si affacciano diversi comuni: Bolsena stessa, Capodimonte e Marta. In più, Gradoli, Valentano e Montefiascone “afferiscono” e fanno parte del territorio volsineo strettamente inteso (l’aggettivo che si usa per riferirsi a questa zona e al lago, col quale ha in comune la radice “volszna”: è la parola etrusca per Bolsena).

Le due Volsinii

Il riferimento agli etruschi non è casuale: Bolsena, all’epoca chiamata Volsinii, fu una delle città facenti parte della Lega etrusca insieme a Volterra, Veio, Vetulonia e altre importanti comunità della misteriosa civiltà italiana fra centro e nord Italia.

Lo storico romano Tito Livio ne parla a più riprese come di un formidabile avversario di Roma, protagonista di diverse battaglie e incursioni nel territorio capitolino: ma proprio dai Romani Volsinii fu vinta e distrutta nel 264 a.C e ricostruita come municipio romano, deportandovi i prigionieri di guerra in una località vicina a quella originale. Col tempo il luogo fu chiamato, appunto, Bolsena.

La sorpresa è che Volsinii è non solo il nome originario di questa ma anche uno dei nomi di Orvieto: secondo gli studiosi, la Bolsena attuale altro non sarebbe che la seconda Volsinii, quella “soggiogata” da Roma e spostata secondo il volere dei vincitori.

Il medioevo

Bolsena torna al centro delle cronache nel Medioevo, quando è saccheggiata prima da Longobardi e Saraceni, e poi contesa fra i comuni di Orvieto, Viterbo e la Chiesa a causa della sua posizione strategica e dell’abbondanza di acqua. Un periodo drammatico che si risolverà in parte solo con l’aumento del potere della famiglia Farnese, che in questa zona d’Italia ha dominato per secoli.

Perché questo sito

Sorvolando su altri periodi comunque importanti della storia del quadrante di Bolsena (la cacciata dei garibaldini, la malaria che determinò lo spopolamento e l’abbandono di alcuni paesi…) è evidente che già solo le origini dei paesi sul lago implicano una grande ricchezza artistica e archeologica.

Scavi sono tuttora in corso per identificare parte delle strutture di età etrusca, mentre i Farnese sono stati mecenati generosi che hanno arricchito il territorio di pregevoli lavori artistici e strutture architettoniche formidabili.

Questo sito, dunque, ha lo scopo di formare una nuova coscienza collettiva sulle ricchezze di questo territorio al di là della superficie: Bolsena non è solo la casa dell’Est Est Est, di Santa Cristina o dei campeggi!

Bolsena e tutti i comuni che orbitano intorno al bacino lacustre sono scrigni di insospettabili bellezze, alcune delle quali perdute per sempre a causa delle sanguinose battaglie che qui hanno avuto luogo.

L’occasione è preziosa ed è quella di riscrivere la lunga storia che ha spesso lasciato queste terre sconfitte e impoverite, indicando dove e come accedere a quanto ancora visitabile, muovendosi fra i comuni laziali di queste zone. Seguiteci: c’è un’Italia sconosciuta e noi vogliamo raccontarvela.